Perché mai un morso a una mela ha scatenato siffatto putiferio? (“donna partorirai nel dolore. E tu uomo lavorerai nel sudore”). E perché proprio la mela e non una lussuriosa anguria o un’oscena banana?
Peraltro, altri alberi hanno attentato alla fama del pomo, a cominciare dal fico, fornitore ufficiale – con le sue foglie – dei primi slip entro cui si costrinsero Adamo ed Eva, dopo il fattaccio.
Caricandosi di ulteriori simbolismi, la mela ha attraversato i secoli. Era l’attributo di Venere, la dea erotica; fu simbolo di discordia nella nota contesa mitologica tra Era, Atena e Afrodite e quindi causa di una delle più lunghe guerre, quella di Troia, a cui s’è condannata l’umanità; velenosa tentazione per Biancaneve e il più crudele dei bersagli per il supereroe svizzero Guglielmo Tell.
E, di secolo in secolo, arriviamo al 12 agosto 2012: la Apple di Steve Jobs diventa la società privata con maggiore capitalizzazione di mercato di tutti i tempi; il suo logo, il più noto al mondo, è una mela morsicata.
Sì, ma continuo a chiedermi: perché proprio la mela? Il dibattito è aperto.
ar