GLOCAL VUCCIRIA

I mercati alimentari tradizionali siciliani sono i veri contenitori in cui si concentrano domanda e offerta, esibizione, vendita e consumo. La Vucciria e Ballarò a Palermo, Via Plebiscito e la Pescheria a Catania.

“Trasportare” altrove (più che esportare) i contenuti (il cibo di strada) che caratterizzano questi luoghi di forte appartenenza è un’operazione contraddittoria: è il “locale” che si globalizza in un tentativo che ha senso solo se si ammette che la distanza dai luoghi originari fa inevitabilmente perdere potenza al “segnale”: il cibo cinese che si mangia a Milano non si trova in Cina, così come le panelle che vengono proposte a Milano da SlowSud non potranno mai avere quel contesto che li caratterizza nella loro terra d’origine (il fumo, l’abbanniata, il consumo all’aperto e all’impiedi).

Ci sono “ingredienti” culturali non esportabili.

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IL DIBATTITO, SÌ!

Tuttavia, va detto, SlowSud PUTÌA nasce proprio dal tentativo di riprodurre il più tipico dei contesti gastronomici meridionali: la bottega di vicinanza.