In un casino. Pare che il cannolo siciliano sia stato inventato in una antica casa di piacere, più precisamente in un harem saraceno durante la dominazione araba, dalle parti dell’attuale Caltanissetta, nota come Kalt el Nissa, ovvero Città delle donne.
Leggenda vuole che il prelibato cilindro celebrasse un’oscena dote del sultano. Allora come ora, si usava blandire il potente di turno.
Conclusasi la dominazione araba, gli harem vengono chiusi, molte donne si convertono al Cristianesimo ed entrano nei conventi, portandosi dietro culture e abilità precedentemente acquisite. Forse per questo l’origine del cannolo si fa risalire anche alle monache di clausura: si rinvengono anche interpretazioni più malevole.
E’ un fatto che Giuseppe Coria, noto storico-gastronomo siciliano, nel cannolo intravede un inequivocabile simbolo fallico. E anche se fosse? Non è solo l’amor cortese fonte d’ispirazione. E di godimento.
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IL DIBATTITO, SÌ!
Il dolce più richiesto nel nostro ristorante è il cannolo scomposto: il timore di “destrutturare” un dolce dall’architettura così rigorosa e originale è stato spazzato via da un gradimento massiccio e inatteso. Ci chiediamo e vi chiediamo il perché del successo di certe licenze.